La vendita e il consumo del vino sfuso sono una pratica che è tornata decisamente di tendenza. Il vino sfuso è parte della nostra cultura e dai tempi antichi è arrivato fino a noi come una comodissima usanza: i nostri nonni riempivano le damigiane del buon vino prodotto, per averlo tutto l’anno fresco e disponibile all’occorrenza.
Oggi è ovviamente impossibile pensare alle scorte che durano un anno intero, ma il vino sfuso sta comunque tornando e essere un’usanza frequente, non solo nella classica damigiana, ma soprattutto all’interno di contenitori più accessibili all’uso quotidiano.
Sulle tavole di tante famiglie, infatti, è possibile vedere oggetti di diverse capienze, i quali hanno le caratteristiche adatte a conservare il vino e mantenerlo anche per lunghi periodi.
Grazie alle nuove tecnologie è possibile consumare vino sfuso all’interno di contenitori comodi, pratici e anche economici.
Infatti, una delle caratteristiche principali del vino sfuso è proprio il costo contenuto rispetto al vino imbottigliato.
Diminuisce la spesa e aumenta la praticità: non più le damigiane da decine di litri, ma le moderne bag in box che contengono pochi litri (fino a 10) e sono molte comode per conservare il vino e versarlo direttamente in bicchieri o caraffe.

L‘Italia si distingue da sempre nel mondo per la qualità del suo vino e il Piemonte è senza dubbio una delle regioni che hanno maggior prestigio, anche per quanto riguarda la produzione di vino sfuso.
Il vino sfuso non è soltanto sinonimo di praticità, bensì anche di reale qualità. C’è differenza fra il vino imbottigliato e quello sfuso? “Dipende dai punti di vista”, come dicono Daniele e Walter Casetta, titolari dell’azienda vinicola Franco Casetta di Montà d’Alba, splendido comune della provincia di Cuneo che sorge fra le colline del Roero.
L’azienda Franco Casetta è un ottimo esempio di produzione di vino sfuso del Piemonte, il quale viene prodotto solamente con le uve di produzione propria, grazie alle quali è possibile assaporare a pieno i profumi e i sapori del Roero.

La cantina Casetta opera un passaggio di filtrazione, come per il vino destinato alle bottiglie, anche per quello sfuso. Questa azione viene fatta in modo minore per il vino sfuso, ma questo non ne abbassa la bontà e la qualità. Anzi, questo conferma e dimostra la coerenza e la competenza di chi produce un ottimo vino. Quello sfuso, infatti, ha una destinazione diversa rispetto a quello imbottigliato, viene consumato durante i pasti quotidiani e deve avere una durata nel tempo più breve. Preparare un vino che ha questa finalità e destinazione, vuol dire pensare alla famiglia e alla quotidianità di chi non può ogni giorno stappare una bottiglia, ma vuole comunque concedersi il piacere di un buon bicchiere di vino durante il pasto.

Bevendo il vino sfuso prodotto dalla cantina Franco Casetta è possibile respirare i sapori del Roero e del Piemonte, terre che offrono luoghi non solo incantati, ma anche adatti per produrre quelli che sono considerati alcuni fra i vini più pregiati al mondo. Il Roero è una terra magica, dalla quale nasce un vino speciale.